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Beppe Signori, nostalgia del dieci rossoblù

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C’è un filo sottile che lega Bologna agli attaccanti dal talento puro, quelli capaci di infiammare il Dall’Ara con un guizzo, un colpo d’occhio, una giocata che resta impressa nella memoria collettiva. Tra questi, c’è Beppe Signori.

È sempre presente, avvolto in quella patina di nostalgia che appartiene ai grandi amori di gioventù.

Questa è la prima puntata di “Nostalgiarossoblu“, il format dedicato al Bologna del passato a cura de “La Mente Nostalgica

L’arrivo al Bologna

Arrivò a Bologna nel 1998, quando molti lo davano ormai sulla via del tramonto. In realtà, la storia rossoblù di Beppe si trasformò in un nuovo capitolo di splendore. Dal 1998 al 2004, mise insieme 142 presenze e 67 gol, numeri che parlano da soli, una media da bomber vero. Al Dall’Ara si ricordano i suoi rigori calciati con passo breve e deciso — un marchio di fabbrica — e le prodezze su punizione, quando il sinistro disegnava parabole impossibili.

Indimenticabili restano le 10 reti in Coppa Intertoto 1998, competizione che il Bologna vinse proprio grazie al suo trascinatore, conquistando così l’accesso alla Coppa UEFA. In Europa, Signori regalò serate magiche, come il gol all’Olympique Marsiglia e la doppietta al Betis Siviglia, che portarono i rossoblù fino agli ottavi di Coppa UEFA.

Con la sua tecnica raffinata e il fiuto del gol, Beppe seppe scrivere pagine che oggi suonano come poesia. Nel campionato 1999/2000, ad esempio, si confermò bomber implacabile con 15 reti, guidando un Bologna che lottava senza paura come in questi ultimi anni contro le grandi del calcio italiano.

L’uomo che lega due generazioni

Forse non è mai stato un uomo di grandi dichiarazioni, ma la sua storia con il Bologna è stata una storia vera: fatta di rispetto, dedizione e di quella speciale connessione con una curva che lo ha amato senza riserve. Per molti, Signori rappresenta l’ultima grande icona capace di unire generazioni diverse, il campione che i padri raccontano ai figli ricordando le domeniche allo stadio.Oggi, rivedere quelle immagini in maglia rossoblù fa riaffiorare un senso di dolce malinconia.

Perché il calcio è cambiato, i protagonisti sono altri, ma i 67 gol di Beppe con il Bologna restano impressi come un tatuaggio nella memoria del club.E forse è proprio questa la magia della nostalgia: il sapere che, anche se il tempo passa, certe emozioni non smettono mai di appartenere al cuore di chi le ha vissute.

📊 Il Tabellino di Beppe Signori

  • Periodo: 1998 – 2004

  • Presenze totali: 142

  • Gol totali: 67

🔴 In dettaglio:

  • Serie A: 101 presenze – 42 gol

  • Coppe nazionali: 20 presenze – 11 gol

  • Coppe europee: 21 presenze – 14 gol

Stagione migliore in rossoblù:

  • 1999/2000 → 15 gol in Serie A

🏆 Momento simbolo:

  • Capocannoniere della Coppa Intertoto 1998 con 10 reti, trascinando il Bologna fino alla vittoria (insieme al Werder Brema e Valencia) e alla qualificazione alla Coppa UEFA.

Il parere dell'esperto

L’importanza di essere in Europa per Bologna

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Per Bologna città è importante che la squadra rosso-blu sia all’interno di una o più manifestazioni internazionali

Il primo a trarne dei benefici è il brand Bologna, che può finalmente dimostrare al mondo intero la sua bellezza. grazie alle migliaia di tifosi esteri che arirvano in città per le partite e che ne approfittano per rimanerci diversi giorni.

Il secondo beneficio arriva dalle trasferte. L’indigeno felsineo vive la trasferta da vero e proprio viaggiatore, cercando di assaporare quello che la location ti offre. Va allo stadio, ma visita anche i musei, i monumenti, i locali. E fa conoscenza con la gente del territorio. E la vive in maniera comunitaria, con figli parenti ed amici. Bologna esce vincitore da queste esperienze europee; magari meno sul campo ma sicuramente sul piano della civiltà e della cultura.

Un appello alle istituzioni locali : sostenete in qualche modo i mille, duemila, tremila supporter da viaggio. Loro sono i migliori ambasciatori di una bella città, piu’ importanto di uno stand in Fiera o di un video promozionale.

Bologna Caput Mundi

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Il parere dell'esperto

Ma che partita sto guardando ? Il calcio sta cambiando

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Il calcio sta cambiando al punto che non si capiesce più che partita si stia guardando.

Ricordo l’eccitazione quando le squadre di club introdussero la numerazione personale, abbandonando il vecchio schema dall’1 all’11, o quando sulle maglie comparvero i nomi dei giocatori sul modello americano. Mi emozionai persino per la regola che proibiva ai portieri di prendere con le mani i retro-passaggi: sembrava davvero di entrare in una nuova era del gioco.

Eppure, questo nuovo trend delle maglie “a caso” mi sta mettendo a dura prova. Guardare una partita oggi significa spesso non capire più chi stia giocando; i colori cambiano continuamente, con terze, quarte e quinte divise che sembrano uscite da un catalogo di moda più che da una storia calcistica. Devo affidarmi al tabellone televisivo che segnala il punteggio e i colori in campo, altrimenti rischierei di confondere un Bologna-Juventus per un Lazio-Palermo o la terza maglia dell’Inter per una lattina di Fanta e così via per tutte le squadre.

Il calcio europeo e quello italiano sono sempre stati contraddistinti dall’attaccamento ai colori, dell’amore per una maglia, dell’affezione a un simbolo. E soprattutto per i bambini, quella maglia era un punto fermo nella memoria, una bandiera. Non possiamo non emozionarci davanti alle quattro bande rossoblù verticali indossate da Bulgarelli, Savoldi, Baggio o Signori.

Forse i bambini di oggi, tra quarant’anni, si commuoveranno vedendo una maglia nera di Zirkzee o quella acquamarina di Orsolini.

Magari è giusto così, il tempo cambia e con esso cambiano i simboli. Ma la domanda resta: sono io che sto invecchiando… o davvero non so più che partita sto guardando?

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Bologna-Pisa arbitra Abisso

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La partita Bologna – Pisa sarà arbitrata da Rosario Abisso di Palermo, 39 anni.

Il Bologna ritrova contro il Pisa un arbitro controverso che alterna giornate positive ad altre negative.

Pur essendo da molto tempo in C.A.N. Serie A e B, è poco riconosciuto dai vertivi aribtrali.
Abisso è un imprenditore nel ramo dei mobili; ha cominciato ad arbitrare tra i professionisti nel 2011 accedendo alla CAN PRO.

bologna italiano

VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’anno 2015 segna il suo esordio assoluto in A, quando venne designato per Chievo-Torino.

E’ un aribtro abituato a fischiare poco ed è uno dei più richiamati alla Var nell’ultimo campionato.

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