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Bologna, c’è l’Aston Villa in crisi per l’esordio in Europa League

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Skorupski bologna

Il debutto europeo del Bologna porta i rossoblù al cospetto di un avversario storico del calcio inglese, ma oggi in evidente difficoltà.

L’Aston Villa, infatti, non ha ancora vinto una partita in questa stagione e ha realizzato appena due reti nelle prime sette uscite ufficiali. Numeri che sorprendono, considerando le ultime due annate chiuse con un quarto e un sesto posto in Premier League e un cammino europeo interrotto lo scorso anno ai quarti di Champions dal Paris Saint Germain.

Un club dalla grande tradizione

Fondato nel 1874, tra i padri della Football League e poi della Premier League moderna, l’Aston Villa resta una società di enorme tradizione. In bacheca figurano la Coppa dei Campioni del 1982 – conquistata battendo il Bayern Monaco – dieci coppe nazionali, due scudetti e una Supercoppa UEFA. Gli anni ’90 hanno regalato gli ultimi trofei, due Coppe di Lega (1994 e 1996), mentre le ultime stagioni hanno riportato entusiasmo a Villa Park, culminate nel ritorno nell’élite europea.

bologna orsolini

RICCARDO ORSOLINI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un avvio da dimenticare

Il 2025/26, però, è cominciato nel peggiore dei modi: tre pareggi e due sconfitte in Premier, eliminazione in League Cup al terzo turno contro il Brentford ai rigori e appena due gol segnati in sei gare. A complicare il quadro anche la separazione con il direttore sportivo Monchi, arrivata nelle scorse settimane.

Una rosa di talento

Nonostante le difficoltà, il potenziale non manca. In porta c’è sempre Emiliano “Dibu” Martinez, campione del mondo con l’Argentina. In avanti spiccano Ollie Watkins e il giovane fantasista Morgan Rogers, entrambi convocati dall’Inghilterra. A centrocampo, anche se ai box, due pedine di livello internazionale come Amadou Onana e Youri Tielemans, capitano del Belgio. Le alternative restano di valore: da Kamara a McGinn, fino ai nuovi innesti Jadon Sancho (in prestito dallo United) ed Evann Guessand, acquistato dal Nizza per circa 30 milioni.

Un test insidioso per il Bologna

Il momento complicato degli inglesi può rappresentare un’opportunità per i rossoblù, ma anche un rischio: l’Aston Villa, ferito dall’avvio stentato, cercherà di svoltare proprio in Europa League. Per il Bologna di Italiano, dunque, l’esordio non sarà una passerella, bensì un banco di prova durissimo contro una squadra ricca di qualità e con la voglia di rilanciarsi subito.


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Bologna – Torino, il match program

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Il Bologna vantano una tradizione favorevole in casa contro i Granata. Un 2025 quasi perfetto tra le mura amiche.

Quando il calendario mette di fronte Bologna e Torino al Dall’Ara, non si tratta solo di una partita di Serie A, ma di un tuffo in una storia calcistica ricca e, per i colori rossoblù, decisamente positiva, specialmente tra le mura amiche.

I numeri parlano chiaro: nei 75 confronti ufficiali disputati a Bologna dall’istituzione del girone unico, il bilancio pende nettamente a favore degli emiliani. Si contano ben 38 successi rossoblù contro le sole 14 vittorie granata e 23 pareggi. Un dominio recente che si consolida guardando l’ultimo decennio: il Torino non espugna il Dall’Ara dal lontano 16 aprile 2016. Da allora, sono state 9 gare senza sconfitte per il Bologna, con 4 vittorie casalinghe e 5 pareggi. Un vero e proprio tabù per i piemontesi.

Un 2025 da Record per il Bologna

La tradizione è supportata da un attuale stato di forma impressionante in casa. Nell’anno solare 2025, in 18 gare ufficiali giocate al Dall’Ara, il Bologna è stato sconfitto solo una volta (1-3 contro il Genoa lo scorso 24 maggio). Le restanti 17 partite hanno fruttato ben 13 vittorie e 4 pareggi. Il Dall’Ara è tornato a essere una fortezza.

Questa solidità è alimentata da un attacco inarrestabile: gli emiliani vanno in gol in casa da 23 partite ufficiali consecutive, con un totale di 47 reti, per una media che supera i due gol a incontro. L’ultimo stop risale addirittura al 5 novembre 2024, in un match di Champions League contro il Monaco.

Obiettivi di Classifica

I rossoblù di Vincenzo Italiano hanno raccolto 13 punti in 8 giornate, un bottino eccezionale che, nell’era dei tre punti, è stato superato solo dalla squadra della stagione 2000/2001 (che ne fece 16). La possibilità di ritoccare questo record è un ulteriore stimolo per la squadra. Anche negli scontri diretti in panchina, il mister rossoblù Vincenzo Italiano vanta un piccolo score favorevole contro l’allenatore granata Marco Baroni: 3 vittorie per Italiano, contro una di Baroni e un pareggio.

Tra i protagonisti in campo, c’è un feeling particolare tra Riccardo Orsolini e la porta del Torino. L’attaccante ha segnato ben 3 gol in carriera ai granata, tutti in Serie A, l’ultimo dei quali proprio al Dall’Ara (Bologna-Torino 2-1 del 6 novembre 2022). Un dato che promette bene. L’unico elemento di cautela è rappresentato dall’ex Marco Baroni, che ha vestito la maglia del Bologna in Serie B tra il 1991 e il 1993, e da Giovanni Simeone (se dovesse giocare), che vanta 5 reti totali segnate agli emiliani.

Tuttavia, con la storia, i numeri e lo stato di forma dalla sua parte, il Bologna è pronto a blindare il Dall’Ara e a confermare il suo momento d’oro.

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Basket, la Fortitudo vince ancora

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Due su due in 72 ore al PalaDozza: la Fortitudo Bologna ha archiviato con successo la sua doppia sfida casalinga, superando un’insidiosa Torino con un perentorio 85-60.

Al contrario della Virtus, sorride l’altra sponda di Bologna. Dopo la “dieta” difensiva contro Verona, la squadra di coach Caja ha regalato una prestazione divertente e convincente al suo pubblico, mostrando ancora una volta il suo marchio di fabbrica: una partenza in sordina seguita da una marcia trionfale dopo l’intervallo. Questa vittoria, ottenuta in pieno stile Effe, rilancia i biancoblù in classifica.

Avvio Teso per la Fortitudo

L’inizio della contesa è stato quasi da horror per i tifosi del PalaDozza, con Torino che è partita a razzo, piazzando subito un 0-7 che ha costretto Caja a chiamare immediatamente un timeout. La reazione dei bolognesi è stata guidata da Sarto e da un gioco da tre punti di Guaiana che ha firmato il sorpasso (13-12). Un siluro da lontano di capitan Fantinelli ha fissato il punteggio sul 18-17 alla fine del primo quarto.

Nonostante l’aggancio, la gara è rimasta tesa e spigolosa: una migliore distribuzione offensiva da parte della Fortitudo, d’altra parte Torino si è dimostrata più precisa nel tiro da fuori, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 36-40.

La Svolta Decisiva nel Terzo Periodo

Come già accaduto in precedenti uscite, il rientro dagli spogliatoi ha segnato un cambio di marcia totale. È stata la difesa l’arma micidiale che ha spento le speranze di Torino: gli avversari sono stati tenuti a secco per lunghi tratti, mentre l’attacco della Fortitudo si è sbloccato da ogni posizione.

Sorokas ha firmato il primo allungo per il +5, ma la vera accelerazione è arrivata poco dopo. Fantinelli ha predicato basket con autorità, mentre Guaiana ha francobollato Allen, l’uomo più pericoloso di Torino. Una tripla di Sarto e la concretezza di Moore hanno portato la Effe sul 64-51 alla fine del terzo periodo, completando lo strappo.

Fuga Finale

Nell’ultima frazione, la squadra di Caja non ha tolto il piede dall’acceleratore. In meno di due minuti, i biancoblù sono volati a +20 (71-51), trasformando il finale in un lungo e inatteso “tempo spazzatura”. C’è stata gloria anche per i giovani Gamberini e Braccio, a coronamento di una serata in cui il collettivo ha brillato.

A trascinare la squadra sono stati soprattutto Mattia Fantinelli, autore di una prestazione monumentale a un passo dalla tripla doppia (12 punti, 10 assist e 9 rimbalzi), e il top scorer Moore (25 punti). Fondamentale anche il contributo di Sorokas (13 punti e 14 rimbalzi) che ha dominato sotto i tabelloni.

Archiviati i due successi casalinghi, la Fortitudo ora prepara la valigia: domenica sera la sfida è a Pistoia. Un test cruciale per dimostrare che le buone sensazioni del PalaDozza possono essere replicate anche in trasferta e per confermare le ambizioni di alta classifica della Effe.

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Quando lo stadio è una zona Franchi

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Pensare che certi stadi siano immuni dai provvedimenti disciplinari non sembra più essere campato in aria.

La società italiana di oggi, purtroppo, continua a ospitare al suo interno delle vere e proprie zone franche: luoghi dove incivili e teppistii di ogni specie si sentono liberi di dire e fare ciò che vogliono, senza alcuna conseguenza tangibile.

La tutela del vivere civile, garantita dallo Stato, sembra ormai applicarsi “a macchia di leopardo”, e le macchie, tristemente, sono sempre meno. Uno degli spazi dove questa deriva si manifesta con maggiore evidenza è quello degli stadi; l’ultimo esempio, ancora fresco nella memoria, è quanto accaduto al “Franchi” di Firenze in occasione della partita di domenica scorsa.

In spregio a ogni retaggio culturale di una città che un tempo ormai dimenticato fu culla del Rinascimento, numerosi tifosi si sono resi protagonisti di comportamenti indecenti: insulti razzisti verso un giocatore di colore, offese omofobe a un altro calciatore, richiami a episodi criminali del passato e persino aggressioni verbali — e quasi fisiche — a giornalisti presenti in tribuna stampa. E tutto questo è semplicemente inaccettabile!

Se davvero si vuole dare un segnale di civiltà, le istituzioni politiche, amministrative e calcistiche devono intervenire con decisione: squalifiche, multe, chiusure del settore o dello stadio intero. Servono provvedimenti chiari e coraggiosi, perché la tolleranza verso simili episodi è essa stessa complicità.

In caso contrario, continueremo a vivere in un Paese dove l’impunità regna e dove, in certi luoghi, tutto sembra ancora concesso — perfino la barbarie travestita da passione sportiva.

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