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Bologna – Genoa: le valutazioni dei giocatori, Castro in evidenza

Bologna, partita avvincente con alti e bassi, e un rigore decisivo di Orsolini nel recupero che porta i tre punti.
Nella recente partita, Skorupski ha dimostrato riflessi notevoli, soprattutto con una parata importante su Martin, anche se avrebbe potuto fare di più sul gol di Ellertsson. De Silvestri e Vitik hanno offerto prestazioni solidali, il primo con alcuni inserimenti efficaci, mentre Vitik si è distinto nella marcatura contro Colombo. Heggem è stato attento, nonostante sia stato coinvolto nel gol subito. Miranda, con un gioco vivace soprattutto nella seconda metà, e Freuler, dominante a centrocampo, hanno entrambi ottenuto un 6,5.
Orsolini si è risvegliato nei momenti cruciali della partita, segnando il rigore vincente nel tempo di recupero, meritevolmente valutato con un 7. Castro e Cambiaghi sono stati tra i migliori in campo, quest’ultimo entrato dalla panchina ha completamente cambiato il corso del gioco con assist e azioni pericolose. Al contrario, Bernardeschi e Dominguez hanno lottato per imporsi, con prestazioni che li hanno visti marginalmente effettivi, come riflette il loro punteggio di 5,5.
Cambi decisivi e la tattica
Il tecnico Italiano, nonostante un avvio di formazione rivedibile, ha fatto scelte vincenti con i cambi, evidenziando la sua capacità di leggere la partita e adattarsi alle esigenze. Cambiaghi in particolare ha portato freschezza e dinamismo, contribuendo in modo significativo alla rimonta della squadra. Ferguson ha mostrato più personalità di Moro, evidenziando la profondità e la qualità della rosa.
Il gol di Castro e il rigore decisivo di Orsolini hanno riscattato una partita che per momenti sembrava scivolare dalle mani del loro team, mostrando che la determinazione può spesso ribaltare le sorti di una partita. In conclusione, la squadra ha dimostrato resilienza e capacità di giocare sotto pressione, recuperando nonostante le difficoltà e portando a casa una vittoria importante.
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Bologna – Torino, il match program

Il Bologna vantano una tradizione favorevole in casa contro i Granata. Un 2025 quasi perfetto tra le mura amiche.
Quando il calendario mette di fronte Bologna e Torino al Dall’Ara, non si tratta solo di una partita di Serie A, ma di un tuffo in una storia calcistica ricca e, per i colori rossoblù, decisamente positiva, specialmente tra le mura amiche.
I numeri parlano chiaro: nei 75 confronti ufficiali disputati a Bologna dall’istituzione del girone unico, il bilancio pende nettamente a favore degli emiliani. Si contano ben 38 successi rossoblù contro le sole 14 vittorie granata e 23 pareggi. Un dominio recente che si consolida guardando l’ultimo decennio: il Torino non espugna il Dall’Ara dal lontano 16 aprile 2016. Da allora, sono state 9 gare senza sconfitte per il Bologna, con 4 vittorie casalinghe e 5 pareggi. Un vero e proprio tabù per i piemontesi.
Un 2025 da Record per il Bologna
La tradizione è supportata da un attuale stato di forma impressionante in casa. Nell’anno solare 2025, in 18 gare ufficiali giocate al Dall’Ara, il Bologna è stato sconfitto solo una volta (1-3 contro il Genoa lo scorso 24 maggio). Le restanti 17 partite hanno fruttato ben 13 vittorie e 4 pareggi. Il Dall’Ara è tornato a essere una fortezza.
Questa solidità è alimentata da un attacco inarrestabile: gli emiliani vanno in gol in casa da 23 partite ufficiali consecutive, con un totale di 47 reti, per una media che supera i due gol a incontro. L’ultimo stop risale addirittura al 5 novembre 2024, in un match di Champions League contro il Monaco.
Obiettivi di Classifica
I rossoblù di Vincenzo Italiano hanno raccolto 13 punti in 8 giornate, un bottino eccezionale che, nell’era dei tre punti, è stato superato solo dalla squadra della stagione 2000/2001 (che ne fece 16). La possibilità di ritoccare questo record è un ulteriore stimolo per la squadra. Anche negli scontri diretti in panchina, il mister rossoblù Vincenzo Italiano vanta un piccolo score favorevole contro l’allenatore granata Marco Baroni: 3 vittorie per Italiano, contro una di Baroni e un pareggio.
Tra i protagonisti in campo, c’è un feeling particolare tra Riccardo Orsolini e la porta del Torino. L’attaccante ha segnato ben 3 gol in carriera ai granata, tutti in Serie A, l’ultimo dei quali proprio al Dall’Ara (Bologna-Torino 2-1 del 6 novembre 2022). Un dato che promette bene. L’unico elemento di cautela è rappresentato dall’ex Marco Baroni, che ha vestito la maglia del Bologna in Serie B tra il 1991 e il 1993, e da Giovanni Simeone (se dovesse giocare), che vanta 5 reti totali segnate agli emiliani.
Tuttavia, con la storia, i numeri e lo stato di forma dalla sua parte, il Bologna è pronto a blindare il Dall’Ara e a confermare il suo momento d’oro.
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Basket, la Fortitudo vince ancora

Due su due in 72 ore al PalaDozza: la Fortitudo Bologna ha archiviato con successo la sua doppia sfida casalinga, superando un’insidiosa Torino con un perentorio 85-60.
Al contrario della Virtus, sorride l’altra sponda di Bologna. Dopo la “dieta” difensiva contro Verona, la squadra di coach Caja ha regalato una prestazione divertente e convincente al suo pubblico, mostrando ancora una volta il suo marchio di fabbrica: una partenza in sordina seguita da una marcia trionfale dopo l’intervallo. Questa vittoria, ottenuta in pieno stile Effe, rilancia i biancoblù in classifica.
Avvio Teso per la Fortitudo
L’inizio della contesa è stato quasi da horror per i tifosi del PalaDozza, con Torino che è partita a razzo, piazzando subito un 0-7 che ha costretto Caja a chiamare immediatamente un timeout. La reazione dei bolognesi è stata guidata da Sarto e da un gioco da tre punti di Guaiana che ha firmato il sorpasso (13-12). Un siluro da lontano di capitan Fantinelli ha fissato il punteggio sul 18-17 alla fine del primo quarto.
Nonostante l’aggancio, la gara è rimasta tesa e spigolosa: una migliore distribuzione offensiva da parte della Fortitudo, d’altra parte Torino si è dimostrata più precisa nel tiro da fuori, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 36-40.
La Svolta Decisiva nel Terzo Periodo
Come già accaduto in precedenti uscite, il rientro dagli spogliatoi ha segnato un cambio di marcia totale. È stata la difesa l’arma micidiale che ha spento le speranze di Torino: gli avversari sono stati tenuti a secco per lunghi tratti, mentre l’attacco della Fortitudo si è sbloccato da ogni posizione.
Sorokas ha firmato il primo allungo per il +5, ma la vera accelerazione è arrivata poco dopo. Fantinelli ha predicato basket con autorità, mentre Guaiana ha francobollato Allen, l’uomo più pericoloso di Torino. Una tripla di Sarto e la concretezza di Moore hanno portato la Effe sul 64-51 alla fine del terzo periodo, completando lo strappo.
Fuga Finale
Nell’ultima frazione, la squadra di Caja non ha tolto il piede dall’acceleratore. In meno di due minuti, i biancoblù sono volati a +20 (71-51), trasformando il finale in un lungo e inatteso “tempo spazzatura”. C’è stata gloria anche per i giovani Gamberini e Braccio, a coronamento di una serata in cui il collettivo ha brillato.
A trascinare la squadra sono stati soprattutto Mattia Fantinelli, autore di una prestazione monumentale a un passo dalla tripla doppia (12 punti, 10 assist e 9 rimbalzi), e il top scorer Moore (25 punti). Fondamentale anche il contributo di Sorokas (13 punti e 14 rimbalzi) che ha dominato sotto i tabelloni.
Archiviati i due successi casalinghi, la Fortitudo ora prepara la valigia: domenica sera la sfida è a Pistoia. Un test cruciale per dimostrare che le buone sensazioni del PalaDozza possono essere replicate anche in trasferta e per confermare le ambizioni di alta classifica della Effe.
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Quando lo stadio è una zona Franchi

Pensare che certi stadi siano immuni dai provvedimenti disciplinari non sembra più essere campato in aria.
La società italiana di oggi, purtroppo, continua a ospitare al suo interno delle vere e proprie zone franche: luoghi dove incivili e teppistii di ogni specie si sentono liberi di dire e fare ciò che vogliono, senza alcuna conseguenza tangibile.
La tutela del vivere civile, garantita dallo Stato, sembra ormai applicarsi “a macchia di leopardo”, e le macchie, tristemente, sono sempre meno. Uno degli spazi dove questa deriva si manifesta con maggiore evidenza è quello degli stadi; l’ultimo esempio, ancora fresco nella memoria, è quanto accaduto al “Franchi” di Firenze in occasione della partita di domenica scorsa.
In spregio a ogni retaggio culturale di una città che un tempo ormai dimenticato fu culla del Rinascimento, numerosi tifosi si sono resi protagonisti di comportamenti indecenti: insulti razzisti verso un giocatore di colore, offese omofobe a un altro calciatore, richiami a episodi criminali del passato e persino aggressioni verbali — e quasi fisiche — a giornalisti presenti in tribuna stampa. E tutto questo è semplicemente inaccettabile!

Se davvero si vuole dare un segnale di civiltà, le istituzioni politiche, amministrative e calcistiche devono intervenire con decisione: squalifiche, multe, chiusure del settore o dello stadio intero. Servono provvedimenti chiari e coraggiosi, perché la tolleranza verso simili episodi è essa stessa complicità.
In caso contrario, continueremo a vivere in un Paese dove l’impunità regna e dove, in certi luoghi, tutto sembra ancora concesso — perfino la barbarie travestita da passione sportiva.
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