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Di Vaio: Orsolini è un emblema, la strada è ancora lunga ma…

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bologna orsolini

Marco Di Vaio analizza il nuovo inizio del Bologna e celebra i successi raggiunti insieme alla squadra.

La stagione del Bologna e le ambizioni future

A Roma, durante la cerimonia di consegna dei premi Manlio Scopigno e Felice Pulici, Marco Di Vaio ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti dal Bologna, sottolineando la vittoria storica nella Coppa Italia. Di Vaio ha condiviso l’onore del premio con tutto il club, evidenziando l’importanza del lavoro collettivo di staff e giocatori. Felice per il buon inizio di stagione e la recente vittoria, Di Vaio ha dichiarato quanto sia cruciale mantenere la concentrazione nel lungo campionato, puntando a raggiungere una posizione privilegiata entro marzo-aprile.

L’importanza di Orsolini e la crescita del club

Riccardo Orsolini, ormai veterano del Bologna, viene riconosciuto come simbolo del club grazie alla sua maturazione e alla capacità di fare la differenza in campo. Di Vaio ha sottolineato quanto sia fondamentale per Orsolini continuare su questa strada, sperando che il suo impegno possa portarlo a giocare il prossimo Mondiale. Parallelamente, Di Vaio ha parlato dei progressi del team, enfatizzando la programmazione strategica e il potenziale di crescita del Bologna. Con l’integrazione di nuovi talenti e il ritorno di giocatori chiave, Di Vaio vede un futuro promettente per la squadra sotto la guida esperta di mister Italiano.

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Basket, la Fortitudo vince ancora

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Due su due in 72 ore al PalaDozza: la Fortitudo Bologna ha archiviato con successo la sua doppia sfida casalinga, superando un’insidiosa Torino con un perentorio 85-60.

Al contrario della Virtus, sorride l’altra sponda di Bologna. Dopo la “dieta” difensiva contro Verona, la squadra di coach Caja ha regalato una prestazione divertente e convincente al suo pubblico, mostrando ancora una volta il suo marchio di fabbrica: una partenza in sordina seguita da una marcia trionfale dopo l’intervallo. Questa vittoria, ottenuta in pieno stile Effe, rilancia i biancoblù in classifica.

Avvio Teso per la Fortitudo

L’inizio della contesa è stato quasi da horror per i tifosi del PalaDozza, con Torino che è partita a razzo, piazzando subito un 0-7 che ha costretto Caja a chiamare immediatamente un timeout. La reazione dei bolognesi è stata guidata da Sarto e da un gioco da tre punti di Guaiana che ha firmato il sorpasso (13-12). Un siluro da lontano di capitan Fantinelli ha fissato il punteggio sul 18-17 alla fine del primo quarto.

Nonostante l’aggancio, la gara è rimasta tesa e spigolosa: una migliore distribuzione offensiva da parte della Fortitudo, d’altra parte Torino si è dimostrata più precisa nel tiro da fuori, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 36-40.

La Svolta Decisiva nel Terzo Periodo

Come già accaduto in precedenti uscite, il rientro dagli spogliatoi ha segnato un cambio di marcia totale. È stata la difesa l’arma micidiale che ha spento le speranze di Torino: gli avversari sono stati tenuti a secco per lunghi tratti, mentre l’attacco della Fortitudo si è sbloccato da ogni posizione.

Sorokas ha firmato il primo allungo per il +5, ma la vera accelerazione è arrivata poco dopo. Fantinelli ha predicato basket con autorità, mentre Guaiana ha francobollato Allen, l’uomo più pericoloso di Torino. Una tripla di Sarto e la concretezza di Moore hanno portato la Effe sul 64-51 alla fine del terzo periodo, completando lo strappo.

Fuga Finale

Nell’ultima frazione, la squadra di Caja non ha tolto il piede dall’acceleratore. In meno di due minuti, i biancoblù sono volati a +20 (71-51), trasformando il finale in un lungo e inatteso “tempo spazzatura”. C’è stata gloria anche per i giovani Gamberini e Braccio, a coronamento di una serata in cui il collettivo ha brillato.

A trascinare la squadra sono stati soprattutto Mattia Fantinelli, autore di una prestazione monumentale a un passo dalla tripla doppia (12 punti, 10 assist e 9 rimbalzi), e il top scorer Moore (25 punti). Fondamentale anche il contributo di Sorokas (13 punti e 14 rimbalzi) che ha dominato sotto i tabelloni.

Archiviati i due successi casalinghi, la Fortitudo ora prepara la valigia: domenica sera la sfida è a Pistoia. Un test cruciale per dimostrare che le buone sensazioni del PalaDozza possono essere replicate anche in trasferta e per confermare le ambizioni di alta classifica della Effe.

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Quando lo stadio è una zona Franchi

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Pensare che certi stadi siano immuni dai provvedimenti disciplinari non sembra più essere campato in aria.

La società italiana di oggi, purtroppo, continua a ospitare al suo interno delle vere e proprie zone franche: luoghi dove incivili e teppistii di ogni specie si sentono liberi di dire e fare ciò che vogliono, senza alcuna conseguenza tangibile.

La tutela del vivere civile, garantita dallo Stato, sembra ormai applicarsi “a macchia di leopardo”, e le macchie, tristemente, sono sempre meno. Uno degli spazi dove questa deriva si manifesta con maggiore evidenza è quello degli stadi; l’ultimo esempio, ancora fresco nella memoria, è quanto accaduto al “Franchi” di Firenze in occasione della partita di domenica scorsa.

In spregio a ogni retaggio culturale di una città che un tempo ormai dimenticato fu culla del Rinascimento, numerosi tifosi si sono resi protagonisti di comportamenti indecenti: insulti razzisti verso un giocatore di colore, offese omofobe a un altro calciatore, richiami a episodi criminali del passato e persino aggressioni verbali — e quasi fisiche — a giornalisti presenti in tribuna stampa. E tutto questo è semplicemente inaccettabile!

Se davvero si vuole dare un segnale di civiltà, le istituzioni politiche, amministrative e calcistiche devono intervenire con decisione: squalifiche, multe, chiusure del settore o dello stadio intero. Servono provvedimenti chiari e coraggiosi, perché la tolleranza verso simili episodi è essa stessa complicità.

In caso contrario, continueremo a vivere in un Paese dove l’impunità regna e dove, in certi luoghi, tutto sembra ancora concesso — perfino la barbarie travestita da passione sportiva.

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Basket Eurolega, la Virtus esce sconfitta a Kaunas

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Settima Sconfitta in Eurolega per la Virtus contro i Lituani, decisivo un avvio devastante e il crollo finale.

Non c’è pace per la Virtus Segafredo Bologna alla Žalgirio Arena, che si conferma una vera fortezza inespugnabile. I bianconeri sono incappati nella loro settima sconfitta su altrettanti incontri di Eurolega contro lo Žalgiris Kaunas dal loro ritorno nella massima competizione continentale. Nonostante l’assenza di Williams-Goss tra le fila lituane, la compagine di coach Ivanovic non è riuscita a invertire il trend, cedendo nettamente con il punteggio finale di 86-65.

Tentativo di Rimonta della Virtus

La partita si è indirizzata subito sui binari sbagliati per le V Nere, travolte da un inizio fulmineo dei padroni di casa. Lo Žalgiris ha imposto immediatamente un’intensità difensiva soffocante, lasciando la Virtus senza ossigeno. Un terrificante parziale di 17-2 nei primi cinque minuti, alimentato anche da otto punti di Syrvidis, ha costretto il tecnico montenegrino a un timeout di emergenza e a un rapido e quasi totale cambio di quintetto. La confusione regnava tra le file bolognesi, evidenziata dalle sette palle perse accumulate nel solo primo quarto (tre del solo Vildoza), che hanno spianato la strada al 25-11 di fine frazione. Nel secondo periodo, la Virtus ha dato timidi segnali di risveglio. L’energia è stata iniettata soprattutto da Matt Morgan (alla fine miglior realizzatore dei suoi con 19 punti) e in particolare da Brandon Taylor, autore di due triple quasi consecutive che hanno riportato la squadra fino al -7 (33-26). Il timeout richiesto dallo Žalgiris ha però ristabilito le distanze, con i lituani che, grazie alle percentuali chirurgiche dall’arco e al dominio a rimbalzo, hanno chiuso il primo tempo sul 42-33.

Dopo l’intervallo lungo, la gara ha viaggiato su binari di maggiore equilibrio. La Virtus ha provato caparbiamente a rosicchiare lo svantaggio, arrivando a toccare il -6 (58-52) con i canestri di Smailagic e Diouf al termine del terzo periodo. In questa fase, però, è mancata la convinzione necessaria per completare l’aggancio, anche a causa della giornata opaca di Edwards e della difficoltà nel contenere la solidità fisica dei padroni di casa sotto canestro.

Il Sigillo di Francisco

L’ultimo sussulto bianconero è arrivato in apertura di quarto periodo, quando un canestro di Morgan ha portato le V Nere al -4. L’illusione di poter riaprire la contesa è stata spazzata via da una tripla pesantissima di Francisco (MVP del match con 23 punti) seguita da una schiacciata di Wright. Questa combinazione ha infranto l’inerzia della Virtus.

Da quel momento in poi, lo Žalgiris ha dilagato in scioltezza. Guidati da un ispirato Wright e dalla lucidità di Francisco, i lituani hanno imposto un monologo che ha allargato progressivamente il divario, fino a toccare il +21 finale. Il risultato di 86-65 sancisce una vittoria meritata per Kaunas e conferma che, per la Virtus, lo Žalgiris resta un ostacolo insormontabile. La sconfitta odierna complica l’avvio di Eurolega per la formazione bolognese.

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